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Ha creato Downton Abbey. Ora l’ha portato alla conclusione. Julian Fellowes – creatore, unico autore e produttore esecutivo di Downton – ci porta nel finale della serie e rivela perché ha deciso di concludere lo show dopo sei anni meravigliosi.
E poi, la nostra tavola rotonda finale su Downton svela tutti i momenti agrodolci, dalla riconciliazione tra Edith e Bertie alla nuova collocazione di Thomas e Carson.
Anticiperemo anche la seconda, eccitante stagione della serie investigativa inglese anni ’50, Grantchester, che parte il 27 marzo su Masterpiece.
Trascrizione
Jace: Masterpiece Studio vi è presentato da Audible. Per una prova gratuita visitate audible.com/masterpiece.
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(Canto “Auld Lang Syne” [Valzer delle candele, ndt])
Violet: Mi fa sorridere che ogni anno brindiamo al futuro, qualsiasi cosa ci possa portare.
Isobel: A cos'altro dovremmo brindare? Andiamo verso il futuro, non indietro nel passato.
Violet: Se solo potessimo.
Jace: Su questa giusta nota finale di Violet, la epica storia di Downton Abbey si è conclusa. Non vedremo i Crawley attraversare la Grande Depressione, non vedremo il piccolo George crescere e prendere in mano la proprietà, con Thomas al suo fianco. Ma abbiamo almeno un rincuorante capitolo finale da tenere con noi.
Sono Jace Lacob e state ascoltando Masterpiece Studio.
In questo episodio, Julian Fellowes, creatore, unico autore e produttore esecutivo di Downton è con noi per guardare indietro al gran finale che ha offerto gioia e soluzioni per tutte le coppie più sfortunate, da Edith e Bertie:
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Bertie: Che vita meravigliosa avremo.
Edith: Penso che stia accadendo davvero.
Shrimpie: Edith e Bertie! Viva gli sposi!
Jace: Ad Anna e Bates:
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Bates: Sono padre, ho un figlio...
Anna: Abbiamo un figlio, John.
Jace: E possiamo tirare un sospiro di sollievo, nessuno è morto.
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Julian Fellowes: Posso essere accusato di un certo sentimentalismo, ma sono molto affezionato a loro e sentivo di volergli dare delle vite piacevoli nell’etere, o dovunque vadano i personaggi televisivi dopo la fine dei loro show.
Jace: Ma prima di tornare da Julian, rivivremo il bell'episodio finale di Downton con la nostra tavola rotonda Talking Downton. Sono con noi due dei nostri commentatori:
Kate Hess, attrice e scrittrice nota per la sua divertente parodia “Murder Abbey”, e And Christina Dowling, scrittrice e anglofila impenitete, che scrive per for E! Online.
Jace: Ora, asciugate gli occhi per un attimo dopo che sono passati i titoli di coda dell’ultimo episodio di Downton Abbey. Che ne dite di Edith che si riconcilia con Bertie e diventa la marchesa di Hexham, superando chiunque nello show?
Christina: Una chicca.
Kate: Giustizia.
Christina: Penso sia dolce che si rimettano assieme. Penso che Edith se lo meriti dopo tutte le delusioni d’amore che ha attraversato, partendo da Patrick che non la amava.
Jace: Patrick, già.
Kate: Patrick. Lei è stata così sfortunata in amore... Ne aveva davvero bisogno. Quando Bertie ha avuto quell'uscita a cena, ho pianto come una fontana.
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Bertie: Mi credi se ti dico che non posso vivere senza di te?
Edith: Te la sei cavata piuttosto bene senza di me, finora.
Bertie: Ho fatto male.
Kate: E’ stato così dolce... e poi il cameriere ha portato il menu.
Christina: Carson non si sarebbe mai sognato di interrompere un importante momento di emozione.
Jace: No, mai.
Kate: Vero. No, non Carson.
Christina: Ma i camerieri del Ritz non sono stati istruiti in quel modo.
Jace: No.
Kate: Già. Non conoscono le vecchie maniere.
Jace: A proposito di Carson, abbiamo scoperto che soffre di paresi, e finisce per ritirarsi da maggiordomo di Downton Abbey. E’ giusto che venga rimpiazzato con Thomas Barrow?
Kate: Mi ha sorpreso. Non mi aspettavo che Carson si ritirasse nel finale, ma alla fine pensavo che sarebbe stato, esattamente, agrodolce. Passa il testimone aThomas. Thomas ama Downton Abbey quasi allo stesso modo di Carson. Mi sembra che abbia una relazione con George come quella che hanno Carson e Mary. E’ come portare avanti lo spirito della casa. Penso che sia veramente bello.
Jace: E il fatto che Anna dia alla luce il suo bambino nel letto di Lady Mary?
Kate: Adorabile.
Christina: Credo che diventino davvero amiche, e poi... Mary è davvero calma. Non l’abbiamo quasi mai vista così calma sotto pressione. Come dicesse “Mettiti il mio mantello”.
Kate: Mi è piaciuto che ci fosse una situazione in cui Mary si prendesse cura di Anna, cosa che non fa mai.
Jace: E’ una sorta di Mary Crawley premurosa, questa settimana.
Christina: Penso che Edith avesse ragione a dire che quando Mary è felice, è molto migliore. E’ felice con Henry. E’ stato un bel match ed è soddisfatta.
Jace: “Miglior giocatore della settimana”, devo dire Robert. Tira fuori un assetto che soddisfa sia Thomas che Carson e fa felici tutti, ma l’altro direi Rose per aver fatto finalmente vedere a Robert cosa sa fare Cora.
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Robert: Davvero. Sei una donna di grande valore e io sono fortunato che tu sia mia moglie.
Cora: Quindi non devo lasciare?
Robert: Non lo faresti comunque.
Cora: Forse no, ma è molto più bello se ho la tua approvazione.
Kate: Mi è piaciuto questo loro finale, soprattutto per il percorso di Robert. All'inizio era scandalizzato che Sybil portasse i pantaloni. Ora, accetta volentieri che tutte le sue figlie abbiano una vita indipendente, facciano le loro scelte. Sono davvero fiera di dove è arrivato Robert.
Jace: Cosa pensate dei finali, i finali di ciascuno? Christina?
Christina: Credo che noi, autoproclamati esperti di tv, sappiamo che è dura terminare una serie. Penso che sia stato soddisfacente. Sono felice di sapere che tutti sono a posto, Downton è a posto. E’ stata la decisione giusta, chiudere al culmine.
Jace: Un finale in grande. La stagione è stata davvero grande. Possiamo quasi perdonare Julian Fellowes per il modo con cui ha ucciso Matthew e Sybil?
Christina: No. Mi spiace, Julian.
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Branson: Detesto gli addii.
Mary: Sembra che abbondino, in questo periodo.
Jace: Questa settimana, diciamo addio a Downton con l’uomo che gli ha dato vita: Julian Fellowes. Benvenuto Lord Fellowes.
Julian: E’ un piacere essere qui.
Jace: Direi che il personaggio che cambia maggiormente nel corso di tutte le stagioni sia Lady Edith, ora marchesa di Hexham. Parliamo del motivo per cui ha scelto di chiudere la serie puntando l’obiettivo su Edith?
Julian: Mi piace molto il personaggio di Edith. Sin dall’inizio, e c’entra molto con l’interpretazione di Laura perché credo che certe persone abbiano l’aspetto triste, e lei è una di queste persone per le quali niente va nel verso giusto. Perdono sempre il treno. Non lo prendono, ecco. E ciò che Laura ha aggiunto al personaggio e che avevo iniziato a scrivere è questa sorta di coraggio, il fatto che riceva continuamente dei colpi ma non accetti di essere una perdente, non accetti la sconfitta.
Alla fine credo diventi un personaggio ammirevole, e che si meriti un lieto fine. Penso che un finale negativo dopo tutto quel che ha passato in sei anni non sarebbe stato accettabile. Mi piace l’ironia che Mary sia quella ambiziosa, snob e fortunata – a parte perdere Matthew, tutto il resto le arriva senza fatica, le va tutto bene – ma alla fine Edith fa un matrimonio superiore al suo e diventa di grado superiore a Lady Mary Talbot. Mi ha divertito il lato comico della cosa.
Jace: Ora, Edith... Ho amato Edith dopo aver amato odiarla. Potrebbe sposare Bertie senza rivelare di Marigold alla terribile signora Pelham ma sceglie di essere onesta con la sua futura suocera.
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Edith: C’è qualcosa che credo dovreste sapere, prima dell’annuncio del fidanzamento questa sera.
Mrs. Pelham: Bertie sa che sei qui?
Edith: No.
Mrs. Pelham: Ma sa ciò di cui vuoi parlarmi?
Edith: Sì, sa tutto.
Mrs. Pelham: Allora inizia pure.
Jace: Significa che Edith cerca di vivere una vita autentica oppure che il personaggio più sincero dello show?
Julian: Edith credo abbia detto parecchie bugie, bugie sul bambino, sul darlo via, fingere di adottarlo... E con Bertie ha pensato “Ne ho fatte abbastanza, gli dirò la verità. Non voglio proseguire a trovarmi in situazioni in cui temo di essere scoperta". Ricordiamoci che ha fatto un grande errore con Bertie non dicendogli la verità e lo aveva quasi perso... almeno per un po’, fino al ritorno. Lei stessa ha capito l’errore. E credo che fosse comprensibile, lo era per me e spero per il pubblico, che non volesse ripetere l’errore.
Jace: Ora Edith termina la serie con un marito, un titolo elevato, una carriera, una figlia. Ha tutto, dunque?
Julian: Beh, non so se qualcuno “ha tutto”, ma diciamo che ha molto. Probabilmente, penso che se non ci fosse stata la Prima guerra mondiale, Edith sarebbe rimasta qui, andando alle corse, avrebbe sposato un proprietario locale, avuto dei figli, e finita qui. Ma la guerra l’ha cambiata e ha fatto sì che desiderasse altre cose. Entrare nel mondo della stampa, e Michael, tutto quanto, le ha fatto volere di più dalla vita. Per me la vera felicità dell’essere lady Hexham non sta nell'essere una marchesa, vivere in un castello, ma che sia una vita piena di attese e richieste, e le chiederà molto. Non avrà un giorno che non sia pieno, e penso che sia un grande destino.
Jace: Ora Lady Mary ed Edith si sono promesse di trattarsi meglio in futuro.
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Edith: Sei paradossale. Mi hai reso la vita un inferno per anni, e ora mi hai restituito la mia vita.
Mary: Abbiamo lo stesso sangue e non possiamo farci niente. Quindi proviamo a di fare un po’ meglio in futuro.
Jace: Possiamo lasciarle con l’idea che possano trovare, se non un’amicizia fraterna, almeno il rispetto reciproco?
Julian: Sì, penso che sia giusto. Non credo che si adoreranno mai, perché non è la loro relazione, ma penso che entrambe arrivino a vedere qual è l’essenza dell’altra, voglio dire che Mary è una brava e competente donna d’affari. Non è pigra, qualsiasi cosa si possa dire non è pigra e sicuramente gestirà bene la proprietà, alla fine anche con suo figlio, e farà un buon lavoro. E Edith è diventata una donna competente. E’ un’editrice. Ora farà vari generi di cose, gestire la proprietà con Bertie, una cosa molto simile. E penso che questo le porterà a guardare la sostanza, mentre da giovani tutto ciò che vedevano era la loro rivalità, le differenze, le critiche.
Ho sempre trovato inverosimile che fratelli e sorelle nei film si adorassero, perché non è la mia esperienza di vita. Ho voluto metterlo in scena perché uno degli elementi del non andare d’accordo con uno o tutti i parenti è che si è legati. Non è come col resto del mondo, dove se non vai d’accordo con qualcuno puoi cambiare lavoro, o rompere, non vederlo più. Ma in famiglia, quando non si va d’accordo si resta legati e questa è la motivazione che stava dietro alla trama.
Jace: Alla fine ha mandato una lettera all’ambasciatore turco, tutto qui.
Julian: Beh, ne ha sopportate parecchie prima di fare questo, che comunque è stato perfido.
Jace: Edith è diventata probabilmente il mio personaggio preferito, ma se me lo avesse prospettato nella prima stagione le avrei dato del matto... ma ora adoro Edith. Un altro segno del tempo che passa, Carson lascia come maggiordomo capo ed è sostituito da Thomas Barrow. E’ il cambio della guardia, per così dire, a Downton?
Julian: Mi pare che ad un certo punto Cora dica “Resisteremo bene se saremo flessibili”, ed è proprio vero. Nei decenni di transizione - gli anni ’40, ’50, ’60 forse il periodo peggiore per queste case, proprietà, tutto il resto – si è salvato chi ha saputo avere immaginazione, trovare il potenziale business, il possibile guadagno in usi diversi delle case e rimanere calmo.
E’ davvero così, come dice il dialogo provocato dal parto di Anna nella camera di Mary: questa sarà una delle famiglie capaci di rimanere calme e adattarsi ai cambiamenti.
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Cora: Penso che più siamo capaci di adattarci, maggiori possibilità avremo di cavarcela.
Robert: Sarà così. La proprietà è al sicuro nelle mani di Mary con Henry e Tom ad aiutarla. Edit ha spazzato via la cenere dal suo cuore ed ha trovato il suo principe azzurro. Cos’altro potremmo chiedere?
Cora: Una vita lunga e felice assieme, solo io e te, a guardare i bambini crescere. E’ tutto quello che voglio.
Robert: E perché no? Non sappiamo cosa accadrà, certo, nessuno lo sa. Ma penso che abbiamo buone possibilità.
Julian: Nella mia mente, George ora è a Downton. E’ un po’ invecchiato e probabilmente ha lasciato tutto in mano al figlio, vive lì, sono lì e hanno superato gli anni difficili, e ora queste case hanno ripreso il loro valore.
Quando ero ragazzo non potevi vendere queste case. Venivano demolite di continuo, e c’è una famosa storia su una grande casa nelle Midlands che venne offerta al consiglio comunale per una sterlina, e quelli la rifiutarono. Ora è finita, hanno ripreso il loro valore. Vengono vendute, quando si vendono, per 20/30 milioni. Quelle famiglie sono di nuovo ai vertici, ma c’è voluta una certa tenacia e immaginazione per cavarsela negli anni difficili. Credi di aver voluto dire agli spettatori che credo che i Crawley siano una delle famiglie con quelle qualità.
Jace: Anna e Bates finalmente hanno il loro tanto meritato lieto fine, la nascita di un figlio, che tra tutti i posti capita nella stanza di Lady Mary. Ripensandoci, perché ha messo i due sempre così nei guai?
Julian: Beh, i loro drammi sono quasi continui. Intendo che un dramma porta a un altro e quello ad un altro, eccetto l’ultimo, non riuscire ad avere un figlio. Penso sia stato un carico ulteriore proprio mentre pensavano di essere finalmente liberi. So che può suonare antipatico da dire, ma alcune persone hanno una serie di cose terribili da affrontare mentre altre sembrano sfrecciare nella vita, sbucciandosi al limite un ginocchio. A soffrire in questo show erano i Bates e Edith, ma credo che alla fine la fortuna può cambiare, puoi passare dall’essere sfortunato ad avere qualche fortuna.
Penso che valga per i Bates e per Edith. L’episodio finale è un episodio molto felice. Tutti, diciamo quasi tutti, hanno un lieto fine. Posso essere accusato di un certo sentimentalismo, ma sono molto affezionato a loro e sentivo di volergli dare delle vite piacevoli nell’etere, o dovunque vadano i personaggi televisivi dopo la fine dei loro show.
Jace: Penso che sia stato grande avere un lieto fine per molte persone. Si è sforzato per lasciare uno o due nodi irrisolti?
Julian: Non volevo cose troppo nette. Non volevo che Tom si sposasse, e la signora Patmore e Mason... Non volevo dare troppe certezze in parte perché potrebbe esserci un film, ma volevo dare un senso di calore. Volevo un senso di generosità verso queste persone che abbiamo conosciuto così bene. Volevo che tutti quella sera potessero andare a letto contenti. Perché così si guarda l’episodio finale in un modo diverso. Lo guardi per dir loro addio, perché sai che è la fine. Volevo un’atmosfera in cui la gente in tutto il mondo quasi levasse il calice mentre li salutava.
Jace: Lei ha detto di recente che c’è, cito, “una probabilità del 64.5% che si realizzi un film su Downton”. La percentuale è variata nelle ultime settimane?
Julian: No, credo che sia abbastanza precisa. Penso che un film sarebbe divertente e sono molto propenso, ma ci sono vari elementi. Ad esempio se si riesca a mettere assieme abbastanza elementi del cast, che in questo momento sono molto richiesti, e se lo meritano. Penso sia un periodo di grande interesse, quindi dovremmo radunarli mentre tutti gli altri li vogliono. Ma spero che ce la faremo, spero che li metteremo assieme. Penso sarebbe divertente.
Jace: Incrociamo le dita. Ha scelto la mezzanotte del Capodanno 1926 come punto finale di Downton; aveva sempre avuto in mente questa scena finale per la serie?
Julian: Sì. Di solito direi “Oh, non sono sicuro”, ma sapevo di voler chiudere con un impegno e un senso di futuro, e il giorno in cui tutti brindiamo al futuro è la notte di capodanno, quindi mi sembrava giusto, davvero.
Jace: Le ultime battute dell’intera serie toccano giustamente a Violet e Isobel: Isobel dice "Andiamo verso il futuro, non indietro nel passato” e Violet “Se solo potessimo”. Pensa che in fondo l’attrattiva di Downton sia che queste persone non possono tornare indietro nel tempo, ma noi possiamo riviverlo per loro attraverso lo show?
Julian: Sì, penso che ci siano elementi di quel periodo che sembravano più certi dei nostri. In qualche modo è una falsa percezione perché, come abbiamo provato a mostrare, si sa che tutto stava cambiando. Tra le due guerre si aggrappavano al senso del rituale, l’ordine, e tenevano un piede nel 19° secolo, che gli sembrava saldo e confortante assieme. Credo sia stata parte dell’attrattiva dello show, perché ora abbiamo come voltato le spalle ai rituali e all’ordine.
Siamo una generazione molto più disordinata e a volte ci lascia un po’ perplessi avere inviti con scritto “casual chic”, pensiamo “Ma cos’è?”. E le regole dell’etichetta... Ci sono occasioni nelle quali non abbiamo idea di cosa ci si aspetti da noi. Credo che questo crei una certa nostalgia per alcuni elementi del passato, non per tutto.
Ricordiamoci che la storia in tv o nei film è una storia leggera. La guardiamo, ci diverte, ma non dobbiamo viverla. Non dobbiamo alzarci alle 4 del mattino e iniziare a spazzolare le grate. Possiamo seguirla senza essere coinvolti nelle sue ingiustizie e tuttavia, credo abbia ragione. Penso sia stato parte della sua attrattiva.
Jace: La morte di Robert avrebbe significato la fine della vita come la conoscevamo per Downton. Perché ha scelto di far restare vivo il conte dopo la rottura dell’ulcera? Ha preso in considerazione l’idea di ucciderlo?
Julian: No, non direi. Abbiamo avuto una morte prematura, due se contiamo William il cameriere, tre con Sybil. Penso bastino.
Jace: E Lavinia.
Julian: Oh, Lavinia. Povera cara Lavinia. L’ho scordata per un attimo... Quattro morti premature penso bastino. E comunque Robert è un personaggio vitale e centrale.
Intanto, non avrei voluto fare il film senza Robert perché vede, ci sono alcuni personaggi che sono affidabili, come dei pali che reggono le tende. Non avrei voluto fare il film senza Carson. Non vorrei farlo senza tre o quattro di loro. No, è giusto averlo lasciato vivo, ma spero che la gente abbia creduto che potesse morire, perché mi piace sempre creare un incidente in queste cose.
Jace: Rimpiange di non aver messo i Crawley nella crisi finanziaria del 1929, o ha altri rimpianti?
Julian: L’unica... la principale ragione per la quale non ho messo i Crawley nel crollo della borsa è che, alla fine, non volevo farli invecchiare troppo. L’intera serie copre, comunque, 13 anni in sei anni, quindi invecchiavano solo poco di più che nella vita reale, ma se fossimo arrivati al ‘29 o al ‘30, o come ci chiedevano alcuni alla Seconda guerra mondiale, avremmo dovuto coprirli di lattice e di talco, e non credo che sarebbe stato bello.
Questo è un motivo. L’altro è che avevamo esplorato la vita prima della grande guerra, la vita del dopoguerra, i cambiamenti degli anni ’20, ed era il momento di andarsene.
Jace: Come devono interpretare gli spettatori l’immagine finale, con Downton in mezzo alla neve?
Julian: Così com’è. Penso che la casa resti salda. Il cast, i personaggi, lo staff, si sono ridotti. Sappiamo che è un processo che continuerà ed alla fine ci sarà il personale al minimo degli standard per quei tempi. Ma la casa è ancora lì. Va avanti, ripara dalla neve, e speriamo che vada avanti così sotto i regni di Mary e George.
Jace: Ora che lo show si è concluso, trasmesso sia nel Regno unito che negli Usa, cosa spera che gli spettatori abbiano ricevuto da Downton Abbey?
Julian: Oh no, mi basta che si siano divertiti. Non ho bisogno di pensare di aver cambiato le loro vite in modo significativo, perché credo che divertirli sià già molto, e se sono riuscito a intrattenere il mondo per un’ora la domenica sera, sono soddisfatto e fiero di averlo fatto. Non voglio pensare di aver fatto di più.
Jace: Lord Fellowes, grazie davvero.
Julian: E’ stato un piacere.
Jace: Downton Abbey può essere finito, ma abbiamo molte altre sorprese in serbo…
Prossima puntata di Masterpiece Studio: tutto su Edith. Laura Carmichael avrà l’ultima parola:
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Laura Carmichael: E’ stata davvero una prova per i nostri nervi non piangere, non farmi mancare la voce, perché è come provare tutte quelle sensazioni assieme.
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Jace: Ci sono ancora fans che si interrogano sull'identità del soldato canadese bendato nella stagione 2. Può chiarire definitivamente se l’uomo era un impostore oppure il vero Patrick Crawley?
Julian Fellowes: Non ne sono sicuro. Potrebbe essere, ecco, potrebbe essere nel film.
articolo : pbs
traduzione : simone dulio