Intervista a Laura Carmichael: Lady Edith da timida sfortunata
ad elegante marchesa di Hexham
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Come potremmo lasciare Downton Abbey senza ascoltare Lady Edith?
La seconda figlia dei Crawley ha fatto una lunga strada in sei anni: da timida sfortunata ad elegante marchesa di Hexham. Ora Laura Carmichael, che ha interpretato Lady Edith, è con noi per parlare del finale, oltre che degli anni che Edith ha trascorso combattendo per il suo lieto fine.
Trascrizione
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Violet: Non affliggerti... verrà il tuo momento.
Edith: Tu dici? O diventerò la zia zitella? Sai cosa fanno di solito, no? Preparano i regali per i parenti più stretti...
Violet: Ora non essere disfattista cara, fa davvero borghese.
Jace: Sono Jace Lacob e state ascoltando Masterpiece Studio.
Ci sono volute sei stagioni ma alla fine, Edith ha trovato l’amore, una identità e si è sentita importante.
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Edith: E’ così strano. Mi sento totalmente, totalmente felice. Non so se mi sono mai sentita così prima.
Cora: Ma sarà così, per tanto tempo a venire.
Jace: Un po’ come Edith, abbiamo atteso il nostro colpo di fortuna: la possibilità di agganciare l’attrice Laura Carmichael che si sta preparando per un nuovo spettacolo a Londra, e parlare con lei della sua interpretazione di Lady Edith Crawley.
Ora, giusto in tempo per dire un addio finale a Downton, Laura Carmichael è con noi per rivivere la notevole trasformazione di Edith.
Jace: Benvenuta.
Laura: Ciao. Grazie per avermi invitata.
Jace: Ci si è stupito di più del fatto che ho Lady Edith sia emersa come il personaggio più moderno della serie, tu o il pubblico?
Laura: Non so. E’ stata come una evoluzione graduale, credo di averla guardata svolgersi, come per i bambini. Se mi guardo indietro, se tornassimo indietro nel tempo e mi dicessero, nella prima stagione, che sarei diventata una donna così moderna, sarei davvero sorpresa. Penso che sia cresciuta così, questa è la mia sensazione.
Jace: A proposito, cosa ne pensi del percorso dalla gretta cospiratrice nella prima serie, alla sicura, indipendente donna di successo che è alla fine dello show?
Laura: Beh, io vedo il punto di partenza in modo molto diverso. Penso che la cosa che ho amato nel primo copione che ho letto sia stato vedere il suo dolore e che c’era qualcosa dentro. Quando l’ho letto ho pensato “E’ una persona vulnerabile, che in qualche modo finge”. Da questo punto di vista riesce ad ammorbidirsi, mentre le accadono diverse cose. E’ il viaggio che ha fatto superando le difficoltà: quando nonostante i duri colpi ricevuti vai avanti e ciò ti rende più forte e più resistente, in qualche modo una persona più smussata, cosa che credo sia davvero adatta a Edith.
Jace: Nel copione del primo episodio, Edith è presentata così: “La rivalità tra i domestici ha il suo corrispettivo ai piani alti nella relazione tra Mary e Edith". Pensi che sia possibile che ora le sorelle possano uscire da questa dinamica che dura dal primo episodio?
Laura: Credo di no. Mi piace, penso che siano ormai bloccate e non ne possano uscire. Penso che questa scomoda relazione durerà. Credo valga per alcune famiglie. Lo dico con la premessa che non è il mio caso, ho due sorelle che adoro, ma penso che nelle famiglie ci siano dei rapporti che sono sempre un po’ scomodi.
Jace: Uno dei miei momenti preferiti in assoluto di Downton Abbey è quando Edith accetta con freddezza la responsabilità di aver scritto all’ambasciatore turco alla fine della prima stagione.
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Mary: E’ vero che hai scritto all’ambasciatore turco a proposito di Kemal?
Edith: Chi te lo ha detto?
Mary: Qualcuno che ne è a conoscenza.
Edith: Allora perché me lo chiedi?
Mary: Perché volevo darti un’ultima possibilità di negarlo.
Edith: E se fosse? Aveva il diritto di sapere come è morto un suo compatriota. Tra le braccia di una sgualdrina.
Jace: Cosa ricordi delle riprese della scena, o di quando l’hai letta sul copione per la prima volta?
Laura: Beh, è uno dei casi in cui dici “Siamo io e Michelle, un momento importante”. Quindi non vedevamo l’ora, e sul set c’era sempre quella sensazione “E’ un altro grande momento in cui inizia ad essere cattiva con Mary”.
Come nota di colore, ricordo che portavo questa fascia in testa, con delle bande che scendevano dietro le orecchie, che erano scomode perché io cercavo un effetto drammatico ma Brian Percival, il regista, se ne uscì dicendo “Prova a rifarla ma cerca di non muovere troppo la testa... sembra che tu abbia quelle orecchie simili ai cani che pendono dalla fascia”. E’ stato un giorno molto divertente.
Jace: Per vari aspetti è stato un punto di non ritorno nei rapporti di Edith con Mary. Ripensandoci, credi che questo momento abbia messo il pubblico contro Edith?
Laura: Penso di sì, e direi anche giustamente in quel momento. Ricordo di aver detto a mia madre, quando era iniziato il lavoro “Il mio personaggio è un pezzo di stronza”. Credo mi abbia mandato un messaggio dopo i primi tre episodi dicendo "Ma cosa dici? E’ solo incompresa”. Poi dopo la trasmissione del quarto episodio “No, hai ragione. E’ una stronza”. Anche mia madre lo pensava. Aveva creato un certo effetto sul pubblico.
Jace: Come hai fatto un personaggio che può essere così crudele e riuscire a renderlo piacevole?
Laura: Non so. Dipende da Julian, è davvero... brillante nel creare questi personaggi a tutto tondo, e nessuno di noi è un santo per tutto il tempo. Per me come attrice, la cosa eccitante della sua scrittura è che ti mostra perché diventano cattivi. E penso che mostrandocelo, dando queste informazioni sia agli attori che al pubblico, si può capire perché prendano certe decisioni e simpatizzare con loro.
Jace: Come è stato il tuo provino per Edith?
Laura: Ne ho fatti alcuni. Il primo è stato con Jill, Jill Trevellick, la nostra brillante direttrice del cast, ed ero a casa sua e pensavo che sarei stata presa per una parte di tre battute al massimo. Non avevo mai fatto tv prima, e non avevo quasi fatto provini per la tv. Sinceramente l’unico provino che avevo fatto per la tv era per la parte di una donna morente. Dovevo solo andare carponi per la stanza e morire. Non avevo nemmeno avuto la parte.
Era un’esperienza nuova e ho cominciato a pensare “Dovrò andare dentro e fuori nei panni di una cameriera e dire ‘Sì, milord’, fare un inchino e uscire, e la parte sarà tutta qui”. Così sono stata sorpresa arrivando al provino, nel vedermi consegnare quei fogli, tutto era ancora top secret allora, e scoprire che era un personaggio principale, un personaggio eccellente, e ho subito pensato “Voglio davvero questa parte, penso che possa farla. Credo davvero che sia nelle mie capacità”.
E’ stata una sorpresa, e sono stata lieta di scoprire in quella stanza chi era coinvolto nel progetto: Maggie e Hugh... Tutto è diventato eccitante in quel primo provino.
Jace: Hai citato Maggie e non tutti i ruoli prevedono la dama Maggie Smith come tua nonna. Come è stato lavorare con la dama Maggie?
Laura: E’ stato meraviglioso. E’ una donna molto speciale ed è stata incredibilmente gentile con noi, particolarmente con noi ragazze. Penso ai suoi nipoti, noi ci siamo divertiti molto un con lei ed è un’attrice fenomenale. Ad ogni ripresa ti trovi come in una nuova lezione di come bisognerebbe recitare. Credo che spaventi alcuni che lei abbia degli standard molto alti, ma è sempre perfetta, è questo il punto. A livello personale è stata incredibilmente gentile con noi e mi sento molto, molto fortunata ad essere sua amica e di aver riso così tanto assieme.
Jace: Amo la dinamica che si è lentamente sviluppata tra Edith e Lady Rosamund, che diventa in più aspetti la protettrice e consigliera di Edith nelle ultime stagioni.
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Rosamund: Ma la domanda rimane. Qual è il tuo futuro? Ciondolare per Downton, continuamente bersagliata da Mary? Opere di carità? Viaggi? Editoria? Cosa?
Edith: Ecco, questo è il problema. Non lo so. Non lo so davvero.
Jace: Cosa ne pensi del rapporto Edith/Rosamund e del tempo passato con Samantha Bond?
Laura: Adoro Sam, davvero. E’ una cara amica. Adoro come Julian prenda il meglio dalle persone che lavorano assieme. Il rapporto Rosamund/Edith, ad esempio. Erano entrambe una specie di elementi marginali, ci sono molte somiglianze tra loro, sono donne intelligenti con una vita a Londra e sì, sotto i riflettori. E adoro come diventi l’amica e confidente di Edith and sì, la sua paladina.
Jace: Mai in un milione di anni avrei predetto che il finale di Downton Abbey avrebbe riequilibrato la felicità di Lady Edith Crawley, donna in carriera. Ma dalla fine della quinta serie, sembrava chiaro che Edith meritasse un lieto fine. Da dove pensi che venga questa svolta?
Laura: Non so davvero. Vediamo Edith passare attraverso così tante prove, andare sempre avanti. Penso che questo le abbia dato delle caratteristiche attraenti, nonostante le molte difficoltà è una combattente, inizia a reagire, a non compiangersi e a cercare una vita interessante. Penso che Gregson sia stato un passaggio davvero eccitante; penso che davvero, per la prima volta, si veda Edith in una nuova luce, in una Londra piena di personaggi sofisticati e quest’uomo eccitante. Quanto a me, mi sono sentita come se lavorassi quasi in un altro show.
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Edith: Sembra così folle. Uscire con un uomo, bere, cenare in un ristorante londinese alla moda.
Laura: Eravamo sulla ribalta londinese, lontano dal castello di Highclere e dalla campagna dello Yorkshire. Era molto diverso e credo che fosse molto divertente, davvero eccitante.
Jace: Pensi che la forza le venga dalla carriera, dall’essere madre, dall’età o dall’amore?
Laura: Penso da tutte queste cose. Mi piace che la carriera e lo scrivere le abbiano dato coscienza di sé e dei suoi obiettivi. In fin dei conti, è questo a toglierla dall’isolamento: si sente frustrata per non avere diritto di voto, che avrebbe se fosse sposata o avesse più di trent’anni. E’ quello che la spinge a scrivere al Times, Gregson vede quella lettera ed è questo a portarla nel mondo della stampa.
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Edith: Il direttore dello “Sketch” vuole che scriva per loro. Ha visto la mia lettera al Times, e vuole affidarmi una rubrica fissa.
Robert: Quanto fissa? E su che cosa?
Edith: Una volta alla settimana, e posso scrivere di ciò che voglio. Dai problemi delle donne moderne alla caduta dell’impero ottomano, o altro.
Laura: Mi piace che emerga da una specie di tragedia romantica, che trovi la forza che questo le dia un nuovo tipo di obiettivo. Penso che si possa dire per tutte queste giovani donne, questi personaggi; vale per Rose, vale per Sybil, vale per Mary, che hanno un obiettivo, una loro strada, trovano sé stesse e penso sia grande.
Jace: Dopo i fallimenti ravvicinati con Strallan e Michael Gregson, avevi abbandonato la speranza che Edith trovasse un compagno alla fine della serie?
Laura: Mi ero immaginata delle alternative. Poteva chiudere con gli uomini e concentrarsi sul lavoro, diventare una lesbica integralista. E’ stato bello. Ne avevamo parlato sul set, tra noi del cast, ma credo che nessuno di noi abbia previsto la specie di favola che Julian le ha dato, è stato come se facesse l’occhiolino al pubblico, visto che di tutti è lei a finire con il titolo maggiore, la casa più grande e l’uomo che davvero la conosce e la ama.
Jace: Ripensando all’ultima stagione, cosa pensi del corteggiamento tra Edith e Bertie e il suo esito?
Laura: E’ bello rivederlo nella stagione, quando incontra Edith che sta impazzendo per far uscire il giornale.
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Bertie: Va bene, verrò con te.
Edith: Con me dove?
Bertie: In redazione. Posso fare il caffè, procurare dei tramezzini, posso portare fogli di carta in giro.
Laura: Mi piace perché di nuovo, sembra una storia moderna per i tempi in cui si svolge. Lui è interessato a lei, alla sua mente e a ciò che è, alla sua vita, non al suo titolo o a quello che potrebbe ottenere da lei.
Jace: Cosa ha dato Harry Hadden-Paton al ruolo di Bertie che ha questo scatto dinamico?
Laura: Harry è grande, davvero. Come posso dire? Penso che abbia la brillante capacità di essere così vero e di mostrare nei suoi grandi occhi marroni tutto le sensazioni che prova.
Jace: Non avrei mai pensato di sentire Lady Edith Crawley dire le parole “tutte le sensazioni”.
Laura: Tutte le sensazioni. Tutte le sensazioni.
Jace: Nel penultimo episodio mi sono sentito così male per Edith quando Mary con grande crudeltà dice a Bertie di Marigold.
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Mary: Dovresti dirglielo. Non vorrai accettare la sua proposta senza dirglielo.
Bertie: Dirmi cosa?
Mary: Di Marigold. Di chi è realmente.
Edith: Marigold è mia figlia.
Jace: Dal tuo punto di vista, perché Mary non si trattiene quando si tratta di Edith, in particolare della felicità di Edith?
Laura: Penso che il nocciolo di questo episodio centrato sul fatto che Edith sta per avere tutto ciò che desidera, sia nel fatto che Mary ha una specie di crollo. E’ molto innamorata di qualcuno che ha la passione delle auto, ed è così che è morto Matthew, per cui penso che sia terrorizzata su due piani: spaventata di amare ancora, e spaventata di perdere di nuovo l’uomo che ama.
Jace: Penso che il fatto che la “povera cara Edith” di colpo peschi il jolly, e possa superare tutti nel rango credo sia una pugnalata alle spalle che non può sopportare. E la loro guerra sotterranea esplode in una rissa verbale in cui Edith chiama Mary, cito, "...una perfida, calcolatrice, invidiosa puttana".
Laura: Già. Colpita.
Jace: Come è stato girare questa scena con Michelle, visto quanto siete legate nella vita reale?
Laura: E’ stato grande. Il bello di lavorare con Michelle, per me, è stato l’essere grandi amiche, di capirci l’un l’altra e di sapere che quel giorno avremmo girato una scena che era come un momento scioccante in quella puntata. Mio padre era venuto sul set quel giorno, per dare un’occhiata in giro, provare la scrivania di Carson, fare delle foto, cose così, e gli ho detto “Devi andare prima che inizi a girare questa scena, è troppo forte. Non puoi rimanere a guardare. Mi da’ troppa pressione".
Jace: Non è sgattaiolato indietro a vedere?
Laura: Non credo. Ricordo che mi ha mandato un messaggio quando è stata trasmessa, diceva “Oh, ora capisco... perché non dovevo guardare".
Jace: Anche se straziante, una delle più belle scene di questo episodio e della serie è quando Edith e Bertie rompono il fidanzamento, fuori dalla casa. Come è stato girare questa particolare scena in cui Edith e Bertie sono intrappolati dalle circostanze al di là del loro controllo?
Laura: E’ stata davvero una bella scena da girare e David Evans, che dirigeva l’episodio, è stato molto abile, ha detto ad Harry e me “Non date a vedere quanto è straziante. Dovevano tenerselo per sé e questo ci spezzerà ancora più il cuore, guardandolo”.
Ed è così che avrebbero fatto quei personaggi. Senza cadere in ginocchio singhiozzando e lamentandosi, avrebbero detto tranquillamente e cortesemente "Ora devo prendere il treno". Penso che si provi ciò che loro provano senza che lo debbano dire. E’ stata... davvero una bella prova di nervi non piangere e non avere la voce rotta. Si provavano tutte le sensazioni, come accade quando sei così coinvolto nel girare qualcosa. Provare a reprimere... E’ proprio un addio “d’epoca”. Terribilmente inglese.
Jace: Col senno di poi sono tutti bravi, ma tu pensi che Edith sarebbe stata sincera con Bertie alla fine?
Laura: Lo spero. In qualche modo ho cercato di suggerirlo. Nella confusione di quella scena a colazione, tecnicamente Edith la notte precedente non aveva detto “Sì”.
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Bertie: Dammi la tua risposta. Fammi partire per Tangeri con l’idea che il mio avvenire stia iniziando. Per favore.
Edith: Ti amo, Bertie. Ho già amato in precedenza, non fingerò che non sia così. Ma ti amo davvero.
Bertie: Allora lo prenderò come un sì.
Laura: Penso che avesse intenzione di dirglielo prima che si allontanassero tanto, ma Mary non ha permesso che accadesse.
Jace: Edith torna per il matrimonio di Mary e c’è una scena in cui prendono coscienza che saranno le sole a tener vivi i ricordi dei loro cari.
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Edith: ...Perché alla fine sei mia sorella, e un giorno resteremo solo noi a ricordare Sybil, o mamma o papà, o Matthew o Michael o la nonna o Carson, o chiunque altro abbia fatto parte della nostra giovinezza, e i nostri ricordi conteranno più del nostro detestarci.
Jace: Come è stato girare questa scena? Segna un grande cambiamento nella dinamica Mary/Edith no?
Laura: Sì, è stato un altro giorno emozionante. Era programmata tardi nelle riprese, nelle settimane in cui stavamo dicendo addio allo show, per questo credo che mi abbia fatto un effetto particolare. Parlare di Matthew e Sybil e del fatto che saremmo state le uniche persone a ricordarli, ci ha realmente commosse fino alle lacrime. E di nuovo David a dire “Ricorda. Controlla e reprimi l’emozione per andare avanti come avrebbero fatto quelle donne". La solita “inglesità”.
Credo che questo mostri la forza di Edith, che anche dopo l’abbandono di Bertie, va avanti, resta la donna forte che è diventata, anche se questo significa festeggiare con la sorella che ti ha rovinato la vita. Penso che sia un grande momento ed è bello che arrivi così vicino alla fine della stagione.
Jace: Pensi che a quel punto abbia capito che non era indispensabile un marito per avere il suo lieto fine?
Laura: Sì, penso che c’entri anche questo, penso che con tutte le volte in cui ha avuto il pensiero di stare senza Marigold, di essere separata da sua figlia, in quel momento in una giornata di sole, poteva guardare i bambini giocare ed essere contenta di avere sua sorella, una vita e una carriera. Credo che senta quella tristezza. Succede ai matrimoni: se vai ad un matrimonio col cuore spezzato, penso che il dolore sia inevitabile.
Jace: E’ Mary ad intervenire e rimettere Edith e Bertie assieme. Cosa ne pensi della cena di Edith e Bertie al Ritz e della loro riconciliazione abbastanza dolce?
Laura: E’ una grande scena, in Downton è raro che ci siano tre pagine di dialoghi, di solito sono molto brevi. Era l’ultima ripresa, l’ultimo momento in cui giravamo Downton e giravamo al Ritz nel mezzo della notte. Abbiamo iniziato alla 1 così, prima che arrivassimo al mio primo piano erano circa le 4, come dicevo tre pagine di dialoghi, e cercavo di restare sveglia e concentrata. Però sì, era una scena molto importante e ben scritta, ben creata, e volevamo farla bene, e dietro a tutto c’era questa grande emozione di tecnici e troupe.
Michelle è arrivata nel cuore della notte per dare il ciak e Julian era lì. C’era il nostro produttore esecutivo Gareth Neame, nella parte del maître che ci mostra il nostro tavolo all’inizio della scena. E’ stato speciale, tutta la troupe era vestita per fare da comparsa al ristorante. E’ stato un momento davvero unico ed eccitante. Abbiamo cercato al massimo di farcela senza frignare, voglio dire senza piangere. Ma lo abbiamo fatto e quelle passate lì sono state un paio d’ore... beh, parecchie ore davvero elettriche.
Adoro quella scena per molte ragioni, non solo per spiare la nostra troupe sullo sfondo.
Jace: Hai avvertito quella gigantesca pressione visto che era la scena finale dell’intera serie?
Laura: Sì.
Jace: Com’era il clima quando il regista alla fine ha detto che era l’ultima scena della serie?
Laura: E’ stato sorprendente. Sentivo molto la pressione. Ho staccato per una tazza di tè e ho visto molte altre persone importanti venire a vedere le ultime sequenze. Ho sentito una grande pressione ed è stato molto emozionante. Questo lavoro è stato così importante per me, così grande, mi ha cambiato così tanto la vita. Ero lì, la ragazza fortunata che ha visto tutto fino alla fine dell’ultima ripresa.
Credo che appena hanno gridato “Fine”, tutti abbiano detto un “hip hip hurrà”, silenziosissimo perché non volevamo svegliare gli ospiti del Ritz con urli di gioia. Ma sì, io mi sono sciolta in un catino di lacrime di gioia. E’ stata una notte davvero speciale.
Jace: E’ ironico che Edith abbia pensato a lungo di restare nell’angolo, per poi improvvisamente sorpassare tutti a Downton?
Laura: Penso di sì. Credo che Julian lo sapesse bene e penso che abbia fatto benissimo. Sì, era divertente per me come attrice, ricordo Gareth Neame, il nostro produttore esecutivo, che disse “Avrà tutto, Laura. Sarà il lieto fine che chiuderà tutti i lieto fine”. Era bello per me da recitare e credo un bel modo per rispondere alla domanda “Edith sarà mai felice?”. Penso lo sia e molto.
Jace: Ora che l’ultima stagione è andata in onda, quali emozioni provi sul finale di Downton Abbey?
Laura: Tutte, tutte. Sono così felice. Sono grata per esserne stata parte. Mi guardo indietro e penso... E’ stato come essere in una grande, grande scuola. Ho avuto i migliori maestri, i migliori attori come esempi da seguire. Come giovane attrice non conta solo diventare grandi amici ma penso anche avere la possibilità di sentirti a tuo agio con loro, migliorare e sentire che sei come protetto da persone che ti conoscono, ti vogliono bene, ti sostengono, che suona melenso, lo so, ma è tanto vero. Voglio bene a tutti coloro che erano coinvolti nello show.
E il fatto che il pubblico abbia risposto in questo modo è stato davvero incredibile. Non ce lo aspettavamo.
Jace: Cosa ti mancherà di Lady Edith in sé?
Laura: Il fatto di interpretare qualcuno del suo rango e ovviamente vale per Edith. Interpretare qualcuno che è una Lady e molto importante, è piuttosto divertente ed è stato diverso per me. Io sono molto arruffata, quindi c’era qualcosa di grande nell’essere in queste scene, scendere da un’auto ed avere qualcuno che ti porta la valigia. E’ uno strano mondo di cui far parte, anche se si tratta solo di fingere per un paio d’ore. E’ molto eccitante.
Jace: In conclusione, chi o cosa ti mancherà di più di questa produzione?
Laura: Hmm. Mi mancheranno le persone, tutte, tutto il cast e tutta la troupe. Michelle ed io siamo molto legate e credo che sarà difficile smettere di stare assieme tutto il tempo. Ora è negli States, lavora al suo show. Spero che troveremo qualcosa che ci farà recitare assieme perché è davvero uno spasso.
Jace: Laura Carmichael, nelle sei stagioni mi hai dato davvero tutte le emozioni.
Laura: Grazie davvero.
Jace: Grazie a te per essere stata con noi.
Laura: Grande. Grazie.
Jace: Diciamo grazie a Laura e ad ogni membro del cast e dello staff di Downton che ha condiviso con noi il suo tempo e i suoi ricordi in questa ultima stagione. E grazie a tutti voi per aver ascoltato il podcast.
Alla fine, è tempo di dire addio a Downton Abbey.